IL FUNERALE DEL COMUNISTA

Maria Gravina Ogata

Lui è stato ucciso a 78 anni in un ambiente estremamente vulnerabile. Ha perso la vita “per errore”, perché era stato scambiato per un’altra persona che frequentava il suo luogo di residenza. Da comunista, capì che avrebbe dovuto aprire la proprietà ereditata da sua madre a tutte le persone che non avevano un posto dove andare, che avevano anch’esse “lasciato il sistema”, o volontariamente o perché il mondo le aveva escluse.

Parteciparono all’evento funebre solo un nipote e gli ex correligionari comunisti che volevano rovesciare il regime militare iniziato in Brasile nel 1964.

Per questo ideologo morto non era sufficiente essere solo un simpatizzante comunista. Era necessario professare l’idea del comunismo. Così, ha smesso di essere schiavo del sistema capitalista: è sfuggito al massacro di dover pagare le bollette d’acqua, elettricità, internet, carte di credito, conti bancari, tasse e canoni mensili di vario genere. Il suo mondo era quello di vivere per strada volontariamente, senza un capo, diffondendo le sue idee ovunque andasse.

Spesso i membri della famiglia provavano ad avvicinarsi a questa pecora randagia per scoprire se aveva bisogno di qualcosa, essendo accolti con quattro pietre in mano, con frasi del tipo: “Qualcuno ti ha chiesto qualcosa?

Durante la cerimonia funebre si poteva sentire la nostalgia dei tempi in cui erano giovani e dei tempi degli ideali rivoluzionari, difesi con fermezza ed entusiasmo. Subito all’inizio della cerimonia, una professoressa dell’università ha informato il nipote dell’onorato comunista che alcuni volevano parlare per salutare il grande correligionario. Il nipote chiese: “Quante persone vogliono parlare”? Rispose: “Ci sono 25 persone”!

L’unico parente presente al funerale rimase sorpreso dalle proporzioni che questo evento funebre stava assumendo. Scopriva che suo zio era una celebrità! Così il nipote si mise d’accordo con l’insegnante per il modo di condurre la cerimonia.

Secondo le regole stabilite precedentemente, ogni correligionario iscritto esaltò i fatti vissuti assieme nel periodo della militanza comunista.

Nonostante la tristezza e la nostalgia che dominavano quell’atmosfera, alcuni momenti sono diventati comici. Uno dei compagni ha accennato al fatto che il morto, durante il funerale di un altro militante comunista, si era rifiutato di girare a destra per arrivare alla tomba. In quell’occasione aveva detto la frase: “A destra, mai!” Si sono ricordati che tutti hanno dovuto fare un giro attorno alla cappella, sempre a sinistra, camminando il doppio per raggiungere la tomba! Inoltre, qualcuno ricordò il fatto che era stato arrestato durante gli atti del suo attivismo e che lui aveva fischiato a tutti le persone davanti alla porta della prigione nel giorno della sua uscita, dicendo che non aveva bisogno del sostegno di quei borghesi.

Mentre il nipote ascoltava le parole confortanti dei correligionari comunisti, pensava: “Sono contento di avere un posto dove seppellire mio zio”. Mentre era immerso in tanti pensieri, rimase sorpreso dal commento di uno dei partecipanti presenti, che criticava, a bocca semichiusa, il tipo di sepoltura borghese che il morto stava avendo.

Infine, tutto indica che il comunista morto ha messo in pratica la celebre frase di Antonio Gramsci, il grande teorico marxista: “Le idee sono grandi nella misura in cui sono realizzabili”. Almeno per lui, l’ideologia comunista era una grande idea.

Questa storia ci fa riflettere sul significato e sul ruolo delle ideologie nei giorni d’oggi: cosa significa essere comunista nel XXI secolo?

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Esse conto foi premiando no concurso literário da VII edição do prêmio Talent Letterario Amici del Viandante, promovido pela Editora Il Viandante, na categoria Premio Speciale de´Editore. A cerimonia de premiação ocorreu no dia 2 de abril de 2022, no Teatro G. Cordova, na cidade de Pescara/Abruzzo – Itália.

Written by : mariagravina

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